Il Commissario Straordinario dell’ASL Roma 5, Silvia Cavalli, ha partecipato all’evento che si è tenuto ieri all’Ospedale Sant’Andrea
Una partnership tra quattro aziende sanitarie territorialmente confinanti – Azienda Ospedaliero Universitaria Sant’Andrea, ASL Roma 1, ASL Roma 4 e ASL Roma 5 – e un nuovo modello di integrazione ospedale – territorio. È di quanto si è discusso, alla presenza del presidente della Regione Lazio, Fracesco Rocca, nell’evento “I risultati dell’integrazione ospedale – territorio secondo le logiche del DM77” che si è tenuto ieri, all’Ospedale Sant’Andrea. Gli interventi si sono focalizzati sull’esposizione dei primi risultati ottenuti dall’applicazione di questo nuovo modello operativo che, su impulso di nuove norme (il DM77/2022), prevede che vi sia una maggiore attenzione alla medicina di prossimità e d’iniziativa e a percorsi di cura personalizzati.
Una nuova organizzazione che, tramite condivisione di procedure, protocolli, strumenti e metodologie, riduce i tempi di degenza ospedaliera, il sovraffolamento nei pronto soccorso e le liste d’attesa. A beneficiarne sono soprattutto i pazienti cronici che necessitano cure a bassa intensità e che possono ottenere un’assistenza più efficace con una presa in carico personalizzata che tenga conto non solo delle necessità del paziente, ma anche delle peculiarità di ciascun territorio.
“Il cambio di passo imposto dalla pandemia e dall’introduzione di nuovi strumenti normativi ha reso necessario rivedere il modello assistenziale proposto dalle aziende sanitarie che, quindi, hanno iniziato a potenziare fortemente le attività territoriali orientate alla medicina d’iniziativa e di prossimità. Con questo obiettivo, in circa due anni, l’ASL Roma 5 – sottolinea il Commissario Straordinario dell’ASL Roma 5, Silvia Cavalli – è riuscita a costruire solidi rapporti di sinergia tra professionisti e strutture socio sanitarie, garantendo non solo continuità assistenziale, ma anche una riduzione dei pazienti che, in mancanza di una diversa e più adeguata forma di assistenza, erano costretti a recarsi in ospedale. L’attività progettuale presentata oggi rappresenta un virtuoso modello di sinergia inter-aziendale che, partendo dall’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea, ha coinvolto tre aziende territoriali romane nello spirito di un’assistenza centrata sul paziente e sulla garanzia del percorso di presa in carico ospedale-territorio. In tal senso, è importante sottolineare l’impatto positivo di questo progetto, in termini di miglioramento della qualità dell’assistenza resa e di indicatori di appropriatezza clinico-organizzativa sia per l’ospedale che per le ASL”.