“Salute Mentale in un mondo ineguale”
Nelle REMS della ASL Roma 5 un corso di fotografia come mezzo di espressione personale e strumento di racconto e lettura della realtà attraverso l’analisi della realtà
“Con una nuova prospettiva”, in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale la ASL Roma 5 rilancia l’iniziativa formativa intrapresa all’interno delle REMS (Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza) di Palombara Sabina e Subiaco. Per i pazienti delle REMS un corso di fotografia: la fotografia come mezzo di espressione personale e strumento di racconto e lettura della realtà attraverso l’analisi della realtà.
La Giornata Mondiale della Salute Mentale (World Mental Health Day) è un’iniziativa che si celebra il 10 ottobre di ogni anno. Istituita nel 1992 dalla Federazione Mondiale per la Salute Mentale (WFMH) e riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, promuove – tramite campagne e attività – la consapevolezza e la difesa della salute mentale contro lo stigma sociale. Il tema scelto per il 2021 è: “Salute Mentale in un mondo ineguale”, il fine è quello di evitare la disparità di trattamento e di qualità dell’assistenza fornita tra chi soffre di malattie mentali e chi di altre patologie.
“A partire da una riflessione teorica – spiega il docente, Valerio Bispuri, fotoreporter professionista dal 2001- , ripercorrendo i concetti fondamentali per la costruzione di una storia, mostrerò quanto la fotografia possa essere allo stesso tempo mezzo di espressione personale e strumento di racconto della realtà. Questo percorso sarà fondato sul racconto diretto e sull’esperienza personale, sull’analisi dei miei lavori e sullo scambio di impressioni con i partecipanti. Oltre al racconto saranno proiettate fotografie e piccoli documentari. La seconda parte del corso è rivolta alla pratica, in cui gli utenti dovranno fotografare a loro volta una piccola storia seguendo le linee guida spiegate nella prima parte del corso. E’ prevista la possibilità che scattino fotografie nei locali delle REMS allo scopo di documentare in prima persona la propria esperienza di cura”.
“Attenuare gli aspetti custodiali delle misure di sicurezza e tracciare una discontinuità tra vecchi Opg e nuove Rems. Sono trascorsi più 140 anni da quando ad Aversa, nella casa penale per invalidi ospitata nel convento cinquecentesco di San Francesco da Paola, nasceva la prima “sezione per maniaci” – commenta il Direttore Generale della ASL Roma 5, Giorgio Giulio Santonocito – Significativa la descrizione di Filippo Saporito, psichiatra e storico direttore del manicomio di Aversa che racconta come “Con le ispezioni della Commissione parlamentare d’inchiesta per l’Efficacia e l’Efficienza del Servizio Sanitario nazionale del 2012, il percorso di “superamento” degli Ospedali psichiatrici giudiziari ha subito un’accelerazione che ha portato – non senza tentennamenti – all’uscita delle ultime due persone internate dall’Ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto nei primi giorni di maggio del 2017, chiudendo così una storia secolare. Vi erano rinchiusi i “delinquenti impazziti, che rappresentano scene di terrore e che portano scompiglio”. Come Azienda sanitaria che ha sul suo territorio due REMS– conclude Santonocito -, la nostra attenzione al tema è massimo e sentito. In questi anni abbiamo potuto contare e costruire un rapporto solido e proficuo anche con le realtà territoriali che ci ospitano. Molti i progetti riabilitativi in atto che ci devono avvicinare sempre di più, grazie al grande lavoro del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche, al superamento di ostacoli sia culturali che di sistema, garantendo come servizio sanitario il massimo che possiamo offrire”.