Parto a domicilio

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Ostetrica Referente Aziendale: Dott.ssa Ostetrica Maria Elena Casini

E-mail: mariaelena.casini@aslroma5.it

Dove siamo e recapiti

Sede: Distretto Sanitario di Guidonia, Via dei Castagni 20/22 – 00012 Guidonia (RM)

Tel: 0774 779 114

È possibile ricevere informazioni e/o consegnare le domande di rimborso presso la sede il Lunedì dalle ore 9:00 alle ore 12:00

la donna deve avere la possibilità di partorire in un luogo che sente sicuro, al livello il più periferico possibile in cui sia possibile fornire assistenza appropriata e sicurezza. in ordine tali luoghi possono essere la casa, la casa maternità, l’ospedale
(O.M.S. FRH/MSM/ 96.24)

Dare alla luce il proprio bambino nell’intimità delle mura domestiche è ancora il desiderio di una piccola percentuale di donne che scelgono questa via affidandosi ad ostetriche esperte. In ospedale, un tempo, ci si andava solo in situazioni a rischio, poi è diventata la norma. Oggi le condizioni di vita della popolazione sono migliorate, la mortalità legata al parto è calata, ma si è arrivati a un’eccessiva medicalizzazione di un evento che, in assenza di complicazioni, dovrebbe essere considerato fisiologico e naturale. Per questo, in molti paesi europei, negli ultimi decenni, si è tornati a partorire in casa.

Anche in Italia molte ostetriche come scelta professionale assistono la nascita in casa e Casa Maternità con lo scopo di approfondire e diffondere una cultura sul parto a domicilio e in Casa Maternità che promuova e tuteli la qualità dell’esperienza del parto e della nascita anche grazie ad un’assistenza qualificata e appropriata da parte della professionista .
Già da alcuni anni, con il recepimento da parte delle istituzioni delle evidenze e delle linee guida internazionali sul parto a domicilio e l’emanazione della relativa normativa, è possibile chiedere il rimborso presso la asl di residenza per il parto a domicilio e/o in casa maternità.

La ASL Roma 5  ha recentemente regolarizzato la procedura del parto domiciliare istituendo la figura dell’Ostetrica referente per il parto a domicilio e provvedendo ad unificare la modulistica per le richieste di rimborso, nonché creando un centro unico di raccolta e archiviazione delle pratiche.

Criteri di eleggibilità

Il parto può essere espletato a domicilio se sono soddisfatti i seguenti criteri:

  • Età gestazionale compresa fra le 37 settimane +1 giorno e le 41 settimane +6 giorni
  • Feto singolo in presentazione cefalica di vertice e con battito cardiaco regolare
  • Peso fetale presunto compreso fra i 110° e 90° percentile
  • Assenza di patologia fetale nota e di rischi neonatali prevedibili
  • Placenta normalmente inserita
  • Assenza di patologia materna e/o di anamnesi ostetrica che rappresenti una controindicazione al travaglio di parto e che richieda una sorveglianza intensiva
  • Insorgenza spontanea del travaglio
  • Liquido amniotico limpido, in caso di rottura di membrane
  • Rottura prematura delle membrane da meno di 24 ore
  • Esame batteriologico vaginale e rettale negativo per colonizzazione da Streptococco gruppo

Procedura

La donna o suo delegato, deve presentare entro e non oltre la 36+0 settimana di gravidanza, tutta la documentazione all’Ufficio preposto.

La donna o suo delegato consegna prima del parto:

  • Modello di richiesta informata per la assistenza domiciliare al parto da parte della Partoriente (allegato 1 );
  • Dichiarazione di idoneità al parto domiciliare compilato dalla ostetrica prescelta (allegato 2);
  • Autocertificazione: modalità assistenziali (allegato 3);
  • Autocertificazione dei requisiti della 1° e 2° ostetrica ai sensi del DPR 445/2000 , art. 46 e 47 (allegati 7 e 8);
  • Copia del documento d’identità valido, copia della tessera sanitaria e recapito telefonico o delega con copia del documento;
  • Consenso informato per la somministrazione di immunoglobuline anti RH(D) sottoscritto dal medico prescrittore e dalla donna in caso di donna Rh negativa (allegato 9).

All’atto della presentazione della domanda alla donna (o suo delegato) verrà consegnata una ricevuta completa del numero di protocollo assegnato dal Distretto di appartenenza dell’Ostetrica Referente.

Ossitocina

L’ossitocina (Sintocynon) è l’unico farmaco a distribuzione ospedaliera tra quelli compresi nella lista, di cui al DCA n. 395 del 23/12/2016 e all’allegato 2 comma B3 del DPCA 01/04/2011 n.29, che devono essere nella disponibilità dell’ ostetrica.
La donna o suo delegato consegna, entro la 36 +0 settimana di gravidanza come previsto nello stesso DCA 395/16:

  • la prescrizione dello Specialista Ginecologo di fiducia o MMG di n.1 scatola di ossitocina fiale, all’Ostetrica Referente aziendale, che provvederà ad inviarla all’UOC Farmacia Territoriale per l’autorizzazione;
  • la dichiarazione di avvenuta informazione riguardo alla somministrazione di ossitocina, firmata dalla donna e dall’ostetrica che assisterà il parto, attestante la comprensione dei termini e le modalità dell’eventuale intervento terapeutico (allegato 10).

L’Ostetrica Referente consegnerà l’autorizzazione all’Ostetrica che assisterà al parto per il ritiro dell’ossitocina presso la farmacia ospedaliera del territorio di appartenenza della Paziente.
Per il ritiro è necessario allegare copia del documento di riconoscimento della partoriente.
La data e l’orario della consegna verrà stabilita previo contatto telefonico con le Farmacie Territoriali.

Qualora il farmaco non fosse utilizzato l’Ostetrica che ha assistito al parto entro 40 gg dovrà riconsegnare la scatola all’Ostetrica Referente.

La donna o suo delegato dovrà consegnare dopo il parto, entro 15 giorni, all’Ostetrica Referente:

  • Modello CedAP compilato dall’Ostetrica che ha assistito al parto (Allegato 5);
  • Richiesta di rimborso con allegata ricevuta fiscale relativa al compenso per la prestazione effettuata compilata dall’Ostetrica che ha assistito al parto (Allegato 6) come da DCA 395/16.

L’Ostetrica che assiste il parto ha l’obbligo di consegnare il CedAP all’Ostetrica Referente anche quando non è previsto il rimborso.

Ufficio preposto alla liquidazione

Per il rimborso si fa riferimento alla tariffa stabilita dal DCA 152/2014, pari a € 800,00 a carico del SSR e si individua come centro di costo il Distretto Sanitario di appartenenza della donna.

Riferimenti normativi

DPCA n. 29 dell’1/4/2011

DPCA n. 152 del 29/4/2014

Nota R.L. prot. n. 390547 del 7/07/2014

DPCA n. 395 del 23/12/20